L’inizio di Febbraio era caratterizzato dalla pioggia portata da una delle ultime perturbazioni atlantiche che avevano raggiunte la Penisola nel corso del mese precedente.
Seguiva l’espansione verso l’Europa centrale dell’anticiclone delle Azzorre che assicurava una prima settimana di tempo stabile e prevalentemente soleggiato con afflusso di correnti miti in quota, mentre al suolo si registrava il ristagno di aria umida sulla Pianura Padana ed elevate concentrazioni di inquinanti.
A metà della prima settimana, una goccia fredda si isolava dalla bassa pressione presente sull’Europa centro orientale e portava alla formazione di un freddo vortice depressionario sulla Francia. Esso attivava correnti da SW che raggiungevano la regione Padano-Alpina con piogge diffuse e nevicate fino a quote collinari nelle giornate 8 – 9 e 11.
Nei giorni seguenti, il nord Italia restava sotto l’influenza di una circolazione depressionaria presente sull’Europa occidentale che determina nuvolosità estesa e qualche debole precipitazione.
Venerdì 14, con la rotazione delle correnti dai settori settentrionali e l’ingresso del vento da Nord, si registrava un veloce rasserenamento e il temporaneo aumento delle temperature per effetto favonico.
Nel secondo weekend si consolidava un promontorio anticiclonico sul Mediterraneo occidentale che persisteva per gran parte della settimana seguente. Esso assicurava tempo stabile, ma giornate grigie, fredde e uggiose, scarsa circolazione d’aria e accumulo di inquinanti al suolo.
Nei giorni seguenti, correnti dai settori nord-occidentali raggiungevano la regione Padano-Alpina, scorrendo sul fianco orientale del promontorio anticiclonico esteso dall’entroterra africano alle Isole Scandinave.
Da sabato 22 a lunedì 24, l'alta pressione era attraversata da una debole perturbazione, con transito di nuvole, ma solo rare piogge.
Martedì 25, una seconda perturbazione più attiva raggiungeva la regione Alpina con alcune piogge, mentre, mercoledì 26, la formazione di un vortice depressionario sul Tirreno, richiamava venti più secchi dal nord Europa.
Mentre in area Padana i venti di favonio rasserenavano il cielo con miglioramento a partire dalle Prealpi e dal Piemonte, precipitazioni localmente intense interessavano diverse aree delle regioni centro-meridionali.
Le temperature restavano al di sopra delle medie stagionali.
L’ultimo giorno del mese, un’area di bassa pressione tra l’Europa centrale e l’Iberia attraversava il N-Italia con tempo perturbato, ma i fenomeni erano insignificanti.
NUVOLOSITÀ | INSOLAZIONE in % | PIOGGIA in mm/mq | NEVE | ||||||||
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gg. sereni | gg. variabili | gg. coperti | media mese | media dal 1991 | diff. | mm mese | media dal 1984 | media 1959-1983 | cm mese | media dal 1980 | gg. con neve |
10 | 6 | 13 | ... | 43,5 | ...% | 41,2 | 70,9 | 89,0 | 0,0 | 3,3 | 0 |
FEBBRAIO '25 : Incremento/deficit pluviometrico dal 01.12.2024 al 28.02.2025 = -46,8 mm/mq | |||||||||||
TEMPERATURA in °C | |||||||||||
media mese | media dal 1987 | diff. | media 1959-1986 | max mese | g.no | max storica | anno | min mese | g.no | min. storica | anno |
5,64 | 4,77 | +0,87 | 3,50 | 18,6 | 26 |
23,2 | 2012 | -2,9 | 15 | -13,8 | 2012 |
Con Febbraio si chiude la stagione invernale 2025. Per l'incremento della temperatura media, si pone sulla scia di quelle precedenti, mentre sono state poche le precipitazioni.
Dicembre ha registrato giornate soleggiate e limpide ad inizio mese, ma con brinate notturne e nebbie mattutine. Il weekend dell’Immacolata è stato particolarmente perturbato, ma le regioni settentrionali sono rimaste protette dallo sbarramento Alpino. Le numerose perturbazioni (12 in tutto il mese) hanno dato intensi fenomeni al Centro-Sud della Penisola, mentre il Nord ha registrato diversi fenomeni di favonio (particolarmente intenso quello poco prima di Natale).
La temperatura media (3,37°C) rimarcava quella pluriennale, ma le precipitazioni registravano una carenza pari al 93%.
Gennaio iniziava all’insegna della variabilità con cielo prevalentemente coperto per il passaggio di ben tre perturbazioni atlantiche nel corso della prima decade. Seguiva un periodo di stabilità con estese brinate notturne. Nelle ultime due settimane, si riapriva la porta atlantica e un treno di perturbazioni attraversava la Penisola con precipitazioni che talvolta interessavano il Nord e in altri casi il Centro-Sud. I “giorni della merla”, tranne la brinata del 29, erano particolarmente miti.
La temperatura media risultava di +0,63°C superiore a quella pluriennale e le precipitazioni registravano un incremento rispetto alla media (179%) .
Febbraio risultava perturbato ad inizio mese con pioggia al piano e neve in montagna. Dopo una prima settimana di stabilità atmosferica, una nuova fase perturbata caratterizzava il finire della prima decade e l’inizio della seconda. Seguiva un lungo periodo di stagnazione atmosferica con giornate grigie, fredde e uggiose. Sul finire del mese, due successive perturbazioni atlantiche assicuravano un po’ di pioggia ma che, globalmente, risultva inferiore alla media pluriennale (solo 58% della media del periodo).
La temperatura media registrava unn incremento pari a +0,86°C.
La temperatura media stagionale è risultata di +0,60°C superiore a quella pluriennale, mentre le precipitazioni hanno registrato un deficit (-21%) rispetto alla media del periodo. Come accade da qualche anno, non è stato registrato alcun fenomeno nevoso al piano, ma molte brinate e fenomeni di inversione termica con accumulo di inquinanti nei bassi strati dell'atmosfera.