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Statistiche meteorologiche 2021 : DICEMBRE '20

cartina cromatica che mostra l'irruzione di aria artica nel bacino del Mediteraneo
immagine satellitare nell'infrarosso che mostra la perturbazione atlantica che abborda l'Italia
Il mese di Dicembre '20 iniziava con un cielo grigio e a tratti piovoso. Infatti, un vortice depressionario scendeva dalla Danimarca fino a raggiungere il mar Tirreno, portando aria fredda e clima invernale con i primi fiocchi in pianura. Nei giorni successivi si accentuava la discesa di aria fredda dal nord Atlantico tale da creare un cuscinetto freddo sulla Pianura Padana.

In tale contesto, la perturbazione atlantica che raggiungeva l’Italia venerdì 4 dicembre, assicurava precipitazioni abbondanti e localmente intense (74 cm a Livorno in meno di 24 ore), su gran parte delle regioni e su quelle settentrionali (Piemonte, Lombardia, Emilia, entroterra Ligure e appennino Emiliano), risultavano inizialmente nevose al piano (12 cm presso la nostra stazione e 27 cm a Varese), per poi tramutarsi in pioggia. 

"Tanto atteso dagli appassionati del freddo e della neve, - scriveva il meteorologo - ecco che il Vortice Polare in persona ha deciso di inviarci un bel soffio freddo sulla nostra Penisola (tra l’altro con grande anticipo rispetto agli anni passati). Il tutto si tradurrà in una severa ondata di maltempo, con precipitazioni intense, temporali, crollo termico e neve a quote molto basse per la stagione su tutto il nord ed abbondanti lungo l’appennino settentrionale. Entriamo quindi, nella prima vera fase invernale della stagione, vedremo se sarà una vera partenza o, come lo scorso anno, sarà un fuoco di paglia”.

cartina cromatica che mostra il flusso freddo polare verso il Mediterraneo

La profonda depressione originatasi sul mar Tirreno era all’origine di un forte maltempo che persisteva per tutto il weekend, accentuandosi ed estendendosi a gran parte delle regioni nella giornata di domenica 6 dicembre.


Possiamo tranquillamente affermare, - scriveva sempre il meteorologo - che erano anni che non si vedeva una tale configurazione ad inizio inverno, una situazione veramente particolare ed estremamente perturbata. Avremo neve copiosa sulle Alpi e confermiamo gli accumuli oltre il metro, piogge forti, temporali e locali nubifragi


cartina isobarica e fronti perturbati in movimento verso l'Italia
La ferita aperta in ambito Mediterraneo proseguiva anche nel corso della settimana seguente; infatti, nuove perturbazioni atlantiche si inserivano nel vasto canale depressionario che dal nord Atlantico si estendeva fino al Mediterraneo centrale.  Le precipitazioni non erano intense come i giorni precedenti, ma dicembre ’20 si dimostrava generoso di piogge, mentre abbondanti nevicate coprivano tutto l’arco Alpino (Dolomiti in particolare, con accumuli fino a 2 metri), in barda al divieto di raggiungere le piste da sci per il locdown imposto dal covid-19.

Al soffio temperato delle correnti sciroccali che portavano la marea Adriatica ad infrangersi contro il “mose” a protezione di Venezia, si alternavano raffiche di maestrale che mandavano in tempesta il mar Tirreno, mentre le temperature registravano variazioni al di sopra e al di sotto delle medie del periodo. 

Si giungeva così al giorno 12 e al passaggio di una ulteriore perturbazione atlantica accompagnata da fenomeni di debole intensità. Intanto, l’anticiclone delle Azzorre riprendeva vigore ed espandendosi verso Est chiudeva la porta Atlantica. Le correnti fresche settentrionali riportavano la brina in pianura, ma, soprattutto, spazzavano il cielo grigio e uggioso che aveva intristito la prima decade del mese. 

cartina cromatica che mostra l'espansione dell'anticiclone sub-tropicale sul bacino occidentale del MediterraneoNeve, piogge, mareggiate, venti forti sono stati gli scenari che hanno interessato tutta la nostra Penisola. – scriveva il meteorologo - La neve è stata l’assoluta protagonista al nord, con accumuli oltre i 2m sulle Alpi. Un grande peccato per le stazioni sciistiche, costrette alla chiusura per il “maledetto” COVID. L’instabilità ci farà accompagnerà ancora per gran parte della settimana, a seguire (13 dicembre), l’alta pressione conquisterà il bacino del Mediterranei riportando generali condizioni di stabilità ed un aumento delle temperature.

La fase stabile, talvolta disturbata al mattino dalla stagnazione di nubi basse o dal passaggio di frange di perturbazioni in transito sul nord Europa, era temporaneamente interrotta da una perturbazione atlantica (l’8°) che, scorrendo nel campo anticiclonico, raggiungeva la Penisola tra sabato 19 e domenica 20, ma con scarsi fenomeni.

Nei giorni seguenti si ricompattava l’alta pressione con cielo prevalentemente grigio per nubi basse sulla pianura e temperature superiori alle medie del periodo.

mappa delle precipitazioni sull'Italia

Si giungeva così alla vigilia di Natale, quando correnti di aria polare, in discesa dal Mare del Nord, raggiungevano l’Italia. Esse portavano alla formazione di un intenso vortice depressionario sul Tirreno settentrionale che, tra Natale e S. Stefano, dava spiccato maltempo sul Nord-est e regioni centro-meridionali, con precipitazioni nevose fino a quote collinari, mentre le regioni settentrionali erano spazzate da forti venti di Bora.

Le temperature registravano un crollo generalizzato con estese gelate sulla Pianura Padana, mentre venti tempestosi imperversavano dappertutto e le coste erano flagellate da intense mareggiate.







cartina cromatica che mostra l'irruzione di aria polare nel bacino del Mediterraneo a fine mese
Negli ultimi giorni di Dicembre, una vasta circolazione depressionaria Atlantica con minimo sulle Isole Britanniche affondava nel bacino del Mediterraneo inviando verso l’Italia la 10°  perturbazione del mese. A partire dalle prime ore del giorno 28, copiose nevicate interessavano l’arco Alpino e tutte le regioni settentrionali (15,5 cm a Brebbia).

Nei giorni seguenti, la formazione di un vortice depressionario che lentamente scorreva verso Sud-est, dava spiccata instabilità a gran parte delle regioni fino a fine mese. Complice la copertura nevosa, le temperature si mantenevano rigide al Nord, mentre sulle restanti regioni si assisteva ad un loro aumento grazie ai venti sciroccali.


Osservazioni e misure
NUVOLOSITÀ INSOLAZIONE in % PIOGGIA in mm/mq NEVE
gg. sereni gg. variabili gg. coperti media mese media dal 1991 diff. mm mese media dal 1984 media 1959 - 1983 cm mese media dal 1980 gg. con neve
2 7 22 9,5 35,0 -25.5% 133,6 83,1 82,2 27,5 6,0 3
DICEMBRE '20 : Incremento/deficit pluviometrico dal 01.12.2020 al 31.12.2021 = +50,5 mm/mq
TEMPERATURA in °C
media mese media dal 1987 diff. media 1959 - 1986 max mese g.no max storica anno min mese g.no min. storica anno
4,33 3,31 +1,02 2,7 12,4 17 19,0 2016 -4,9 27 -11,2 2009