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Statistiche meteorologiche 2018 : GENNAIO

Il mese di Gennaio iniziava all’insegna della stabilitàatmosferica, ma sul finire della giornata di Capodanno 2018, una veloce e debole perturbazione atlantica raggiungeva la Penisola. I fenomeni ad essa associati erano di modesta intensità e interessavano localmente le regioni centro-settentrionali, mentre il sud beneficiava di maggiori schiarite.

Durante la prima settimana, restava attivo un flusso nord-occidentale che favoriva copiose nevicate sui versanti esteri delle Alpi, ma innocui passaggi nuvolosi sulla Pianura Padana (In Francia l’ondata di maltempo culminata con il passaggio della tempesta “Eleanor” causava ben tre vittime civili e diverse decine di feriti per via di un accumulo spropositato di neve).

Cartina cromatica che mostra la depressione atlantica in discesa verso il bacino occidentale del Mediterraneo
Nella giornata dell’Epifania si attivavano intense correnti sciroccali che annunciavano un marcato peggioramento delle condizioni meteo sulle regioni settentrionali, Sardegna e versante Tirrenico.


Infatti, una profonda depressione sulla Penisola Iberica imbiancava Madrid con diversi centimetri di neve e, successivamente, traghettava verso est apportando copiose precipitazioni sui settori nord occidentali con importanti accumuli nevosi sulle Alpi occidentali oltre i 1000 metri (fino a 2 metri di neve fresca in 48 ore su Valle D’Aosta e Piemonte).

Le temperature restavano superiori alle medie del periodo (+6,7°C il giorno 9/1), per via delle intense correnti sciroccali che spazzavano le nostre regioni da sud (23°C in Sicilia e 20°C in Sardegna) a nord (13°C a Milano).



Cartina cromatica che mostra la risalita di correnti sciroccali da sud.

Stiamo vivendo una situazione che di invernale ha ben poco, - diceva il meteorologo - anzi se non ci fossero state  le nevicate sulle  Alpi potremmo senza dubbio parlare di un inverno (almeno a livello termico) completamente assente dalla nostra Penisola”.

Nel corso della settimana la depressione traghettava verso est con esaurimento dei fenomeni al nord e l’arrivo di modeste precipitazioni al sud della Penisola. Le temperature, pur rimanendo al di sopra delle medie stagionali, iniziavano a diminuire al nord, dove le minime notturne tornavano sotto zero per l’arrivo di correnti fredde orientali.

Durante la terza settimana si riattivava la circolazione da ovest e nuove perturbazioni passavano a ridosso dell’arco alpino apportando ulteriori apporti nevosi sui versanti esteri. Sulle regioni centrali si registrava una certa variabilità, ma con scarsi fenomeni, mentre le temperature risultavano di qualche grado superiore ai valori medi stagionali.

Per il 3° weekend del mese, i modelli matematici ipotizzavano l’arrivo di correnti fredde da nord e da est, ma la circolazione restava attiva da nord-ovest con l’arrivo della decima perturbazione atlantica.
Come per le precedenti, lo sbarramento alpino ne ostacolava il transito, favorendo nuove nevicate sui versanti esteri ed episodi di Favonio sulle pianure del nord Italia con temperature in aumento su Piemonte e Lombardia.

All’inizio della quarta settimana si assisteva all’espansione verso est di una robusta figura anticiclonica che assicurava tempo stabile e soleggiato fino a giovedì 25, con temperature oltre le medie del periodo. La stagnazione atmosferica  portava alla ricomparsa delle nebbie sulle pianure del nord e accentuava il fenomeno dell’inversione termica, favorevole all’accumulo di inquinanti al suolo, soprattutto nelle grandi città.

Cartina cromatica che mostra le temperature miti dei "giorni della merla"

Una breve fase di instabilità atmosferica, con piogge diffuse sulle regioni settentrionali, si registrava a metà settimana, per il passaggio dell’ultima perturbazione del mese (la 12°), associata alla depressione atlantica che scendeva verso le Baleari, per poi orientarsi verso le coste dell’Algeria e Marocco.

Seguiva l'espansione verso est dell’anticiclone delle Azzorre che, dall’Atlantico raggiungeva la Penisola Balcanica e assicurava un fine mese all’insegna di stabilità atmosferica, sole in montagna e nebbie estese in pianura, un clima di stampo autunnale. Andavano vanificati i classici “giorni della merla”, considerati per tradizione i più freddi dell’anno. Infatti, come per lo scorso anno, ancora una volta risultavano insolitamente miti per la stagione.




Osservazioni e misure
NUVOLOSITÀ INSOLAZIONE in % PIOGGIA in mm/mq NEVE
gg. sereni gg. variabili gg. coperti media mese media dal 1991 diff. mm mese media dal 1984 media 1959 - 1983 cm mese media dal 1980 gg. con neve
8 12 11 31,4 36,2 -4,8% 81,3 78,8 75,0 0,0 11,2 0
GENNAIO '18 : Incremento/deficit pluviometrico dal 01.12.2017 al 31.01.2018 = +29,2 mm/mq
TEMPERATURA in °C
media mese media dal 1987 diff. media 1959 - 1986 max mese g.no max storica anno min mese g.no min. storica anno
5,12 2,69 +2,43 1,8 16,0 21 24,4 2007 -3,5 18 -10,0 1993