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Statistiche meteorologiche 2014 : OTTOBRE

Il mese di Ottobre  si apriva col passaggio della prima perturbazione atlantica che, dopo aver portato deboli e locali fenomeni sulle regioni settentrionali, nel corso della settimana si attardava su quelle meridionali con instabilità diffusa e rovesci a sfondo temporalesco. In particolare, precipitazioni insistenti e abbondanti interessavano la Calabria e la Sicilia.
Nel primo weekend si registrava una variabilità al sud con precipitazioni in graduale esaurimento, una bella giornata di sole sulle regioni centrali ed un aumento della nuvolosità su Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria e Lombardia con locali precipitazioni, per lo scorrimento verso nord di una nuova perturbazione atlantica pilotata da una profonda depressione presente sulle Isole Britanniche. La ventilazione risultava debole e le temperature di poco superiori a quelle stagionali.

immagine meteosat che mostra il vortice ciclonico ad ovest delle Isole Britannichemappa delle precipitazioni sulle regioni nord occidentali
La nuova settimana vedeva come protagonista una profonda depressione sulle Isole Britanniche. Essa condizionava il tempo sull’Europa centrale e sulle regioni settentrionali. Infatti, attivava un intenso richiamo di correnti caldo umide da sud-ovest che, impattando contro l’Appennino settentrionale e la catena alpina, sul finire della seconda settimana dava luogo ad abbondanti precipitazioni.




Nella serata di venerdì 10 la città di Genova (ad appena due anni dall’ultima alluvione e all’inizio di un processo che vede coinvolti 6 amministratori comunali), era investita da piogge torrenziali che facevano esondare i torrenti Fereggiano e Bisagno e diverse aree della città erano invase da acqua e fango, con ingenti danni alla cittadinanza e alle attività economiche, compresa una vittima civile.

Come sempre, violenti polemiche raggiungevano i meteorologi e la Protezione Civile per la mancata allerta. In realtà, nessuno aveva previsto fenomeni così intensi (nemmeno le carte meteo a breve termine), questo a dimostrazione della dinamicità e imprevedibilità dell’atmosfera.  Anche se “Giove pluvio” era invocato e talvolta bistrattato, i nostri avi non imprecavano contro il cielo, ma si attivavano per  dare a fiumi e torrenti un alveo adeguato; pertanto, le attuali conseguenze nefaste sono da imputare solo all’incuria e alla scarsa manutenzione delle opere civili.  

Nel suo lento scorrimento verso nord-est, nei giorni successivi la perturbazione interessava Piemonte (allagamenti nella zona di Alessandria e Ovada), Lombardia (allagamenti a Parma) , Toscana (allagamenti nella Maremma) e  Friuli Venezia Giulia (allagamenti a Trieste).
Sulle restanti regioni centro meridionali, l’alta pressione favoriva condizioni di tempo stabile e soleggiato con temperature superiori alle media stagionali, per via dei venti sciroccali.

Seguiva una settimana all’insegna della stabilità atmosferica su gran parte della Penisola, a seguito dell’espansione verso nord dell’anticiclone nord-africano. Le temperature restavano superiori alle medie del periodo e comparivano le prime nebbie nelle valli di Alpi e Prealpi.


Con l’inizio della terza decade si assisteva alla prima irruzione fredda della stagione; infatti, nella mattinata di mercoledì 22, correnti fredde in discesa dal nord Europa scavalcavano l’arco alpino e facevano irruzione nella Pianura Padana  con intensi venti di foehn.

immagine del satellite che mostra il vortice depressionario sulle regioni meridioanli
Si creava un intenso vortice depressionario che nei giorni seguenti scendeva lungo la fascia adriatica dando vita a violente mareggiate lungo le coste, fenomeni temporaleschi di forte intensità, per via del notevole contrasto termico (non si possono dimenticare i 30°C della settimana precedente), interessavano le regioni orientali e un deciso calo termico (-10°C), con la neve che, dopo aver imbiancato i crinali di confine dell’arco alpino centro orientale, compariva anche sull’Appennino centro meridionale fino a 1500/1600 m di quota.


Dopo un periodo di temperature ben oltre le medie del periodo, il “generale Inverno” lanciava il primo assaggio fresco sulla nostra Penisola, quasi una prova per capire quali erano le possibilità di un’entrata in scena, sottraendo il campo all’anticiclone nord africano che per lungo tempo aveva giocato a rimpiattino con le correnti umide atlantiche.


cartina cromatica che mostra l'espansione dell'anticiclone delle Azzorre sulle regioni settentrioanli
La prima fase fresca assicurava la sospirata pioggia per le regioni meridionali e la Sicilia, a secco da diversi mesi, e, a seguito della formazione di un’ampia area depressionaria con ritorno di correnti da est, si protraeva per gran parte dell’ultima settimana. Sul centro-nord si allungava un braccio dell’anticiclone delle Azzorre che, congiungendosi con quello Russo, assicurava tempo stabile e per lo più soleggiato con foschie e nebbie al mattino nelle valli o nuvolosità bassa e stratificata. Le temperature tornavano ai valori stagionali.

Un mese insolitamente mite (temperatura media +2,2°C rispetto alla media pluriennale); infatti, con la sola eccezione del giorno 7 e dell'ultima settimana, per tutto il mese le temperature medie sono state superiori a quelle del periodo (fino a +6,7°C il giorno 19); questo perchè fino a metà mese ha prevalso una circolazione da sud-ovest a cui è seguito l'espansione verso nord dell'anticiclone nord-africano. Inferiore alla media (-35%) è risultato, invece, il quantitativo mensile di pioggia.

Osservazioni e misure
NUVOLOSITÀ INSOLAZIONE in % PIOGGIA in mm/mq Nebbia
gg. sereni gg. variabili gg. coperti media mese media dal 1991 diff. mm mese media dal 1984 media 1959-1983 gg. media dal 1980 diff.
9 12 10 31,4 33,8 -2,4% 118,5 181,4 183,1 4 6,2 -2,2
OTTOBRE '14 : Incremento/deficit pluviometrico dal 01.12.2013 al 31.10.2014 = +368,4 mm/mq
TEMPERATURA in °C
media mese media dal 1987 diff. media 1959- 1986 max mese g.no max storica anno min mese g.no min. storica anno
15,35 13,15 +2,20 11,93 26,0 17 30,4 2011 3,0 30 -4,0 1997


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