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Statistiche meteorologiche 2012 : OTTOBRE

cartina cromatica isobarica delle temperature sul bacino del Mediterraneo in seguito all'espansione dell'anticiclone nord Africano

Nei primi giorni di Ottobre si esauriva la fase umida che aveva caratterizzato l'ultimo weekend del mese precedente e veniva accantonata la prima ipotesi fredda paventata dalle carte meteorologiche. Infatti, l'alta pressione nord Africana riconquistava il Mediterraneo e, per quasi metà mese, impediva ai fronti atlantici di raggiungere la Penisola, eludendo qualsiasi aspettativa autunnale. Ne conseguiva un nuovo periodo stabile e particolarmente mite con alternanza di occhiate di sole a passaggi nuvolosi, ma secco; infatti, il debole flusso atlantico che interessava l'arco Alpino si risolveva in una nuvolosità stratificata con totale assenza di precipitazioni sul nord-ovest, mentre isolati rovesci raggiungevano il Triveneto e le regioni centrali. Le temperature registravano valori superiori alle medie del periodo che, per le regioni meridionali sembravano quelle di fine estate.

Praticamente l’alta pressione non ha mai abbandonato la nostra Penisola, se non in rare occasioni e per tempi relativamente brevi e ciò ha prodotto un lungo periodo di siccità che, col passare dei giorni diventa sempre più preoccupante” – diceva il meteorologo.


mappa delle precipitazioni sulla Penisola italianaBisognava aspettare la metà di Ottobre; infatti, nel corso del secondo weekend, si assisteva alla svolta. L'atlantico sferrava un poderoso attacco sull'Europa centro meridionale con una perturbazione che demoliva la struttura anticiclonica, lasciando intravedere l'inizio della stagione autunnale.

Ritornavano le sospirate piogge su gran parte della Penisola, con accumuli rilevanti in diverse regioni (59 mm/mq registrati alla nostra stazione), ricompariva la neve a quota 1800 metri e le temperature registravano una significativa diminuzione (4,6°C la minima del giorno 16).

L'allerta meteo circolata nelle 24 ore precedenti e monitorata capillarmente dalla Protezione Civile in diverse regioni, fortunatamente, non aveva gravi conseguenze; infatti, l'intenso fronte Atlantico, col suo carico di pioggia e fenomeni temporaleschi scorreva velocemente lungo la Penisola e, nel giro di 24 ore, si portava sui Balcani.

cartina cromatica delle temperature che mostra l'anticiclone sub tropicale nord Africano in estensione sul Mediterraneo
Pertanto, già mercoledì 17 si tornava a condizioni di stabilità atmosferica con cielo sereno e nuovo incremento della pressione atmosferica, per l'espansione dell'anticiclone nord Africano che conquistava gran parte dell'Europa orientale e ostacolava, fino a fine mese, l'ingresso nel Mediterraneo di fronti atlantici; infatti, questi si dissolvevano ad ovest dell’arco Alpino e fenomeni di modesta intensità interessavano le due Isole maggiori.


Non andava bene, invece, per il sud della Francia sommersa da piogge torrenziali che colpivano in particolar Lourdes e l'area circostante per l'esondazione del fiume Gave che attraversa la città (allagata la Grotta delle apparizioni, evacuati diverse centinaia di pellegrini e chiusa per diversi giorni la Basilica).



Cartina cromatica isobarica che mostra la discesa di latitudine del vortice polare
Nell'ultimo weekend si assisteva ad una svolta decisiva, piombando in pieno inverno con pioggia, vento e neve fino a quota collinare.


Infatti, nella giornata di venerdì 26 giungeva da ovest la penultima perturbazione atlantica (la 6° di Ottobre) che, partendo dal centro-nord, interessava tutta la Penisola.



Cartina cromatica delle temperature che mostra l'irruzione di aria polare sull'Europa centrale

Nei giorni seguenti, per via di una saccatura che dalla Scandinavia raggiungeva il bacino del  Mediterraneo, si registrava l'irruzione di una massa di aria fredda polare con la formazione di un profondo vortice ciclonico sul Golfo Ligure.



L'attivazione di correnti sciroccali innescava un'intensa fase di maltempo con estensi e localmente intensi fenomeni piovosi su tutta la Penisola e acqua alta per Venezia (145cm), unitamente ad un vero e proprio crollo delle temperature (-1,2°C la minima del giorno 30); infatti, nella notte tra sabato e domenica 28, la quota neve raggiungeva i 500-600m sulle Alpi (40-50cm di neve in Valtellina e 8 cm al Campo dei Fiori) e lungo l'Appennino romagnolo.




Osservazioni e misure
NUVOLOSITÀ INSOLAZIONE in % PIOGGIA in mm/mq Nebbia
gg. sereni gg. variabili gg. coperti media mese media dal 1991 diff. mm mese media dal 1984 media 1959-1983 gg. media dal 1980 diff.
10 11 10 30,2 34,9 -4,8% 115,1 179,1 183,1 5 6,4 -1,4
OTTOBRE '12 : Incremento/deficit pluviometrico dal 01.12.2011 al 31.10.2012 = -387,4 mm/mq
TEMPERATURA in °C
media mese media dal 1984 diff. max mese g.no max storica anno min mese g.no min. storica anno
13,60 13,06 +0,54 25,5 7 29,8 1997 -0,4 30 -4,0 1997


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