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Statistiche meteorologiche 2012 : FEBBRAIO

Probabilmente a causa delle troppe critiche e insulti, con gli inizi di Febbraio, il “generale Inverno” dava il via ad una mossa che stupiva gli stessi meteorologici. Una situazione che accade di rado, ma in grado di apportare una fase veramente gelida su tutta la Penisola.

cartina cromatica che evidenzia la discesa di latitudine dell'aria gelida siberiana cartina cromatica delle temperature

Infatti, un brusco rallentamento del vortice Polare, favoriva l'arrivo di aria gelida dalla Siberia (Burian). Un evento abbastanza raro, ma che metteva a dura prova tutta la Penisola per il grande freddo e le nevicate che interessavano gran parte del Paese.

Le zone maggiormente investite dalla neve erano quelle centro meridionali e tutto il versante adriatico, mentre il nord restava al margine dei fenomeni, ma risentiva di un brusco abbassamento delle temperature con valori minimi che in Pianura Padana scendevano al di sotto dei 10°C, mentre le massime non superavano lo zero.



mappa delle precipitazioniL'intenso flusso freddo orientale, interferendo con aria umida sud occidentale, generava un vortice depressionario che persisteva fino a metà mese sulle regioni centrali. In tale contesto, la "dama bianca" ricopriva con oltre un metro di neve diverse località della Sardegna, Toscana, Emilia Romagna, Umbria, Marche, e Abruzzo “…si va dai 25-30 cm delle spiagge, al metro di Forli e Cesena, fino ai 2 metri delle colline forlinesi, cesenati ed entroterra riminese”. Veniva imbiancata da una coltre bianca di 15 cm circa anche la Capitale con notevoli disagi al traffico cittadino.

In diverse zone della Penisola la circolazione autostradale e ferroviaria finiva nel caos e molti si ritrovavano a trascorrere diverse ore intrappolati nelle autovetture o nei mezzi di trasporto.

Dopo le nevicate dei primi giorni del mese, col ritorno del sereno le regioni settentrionali erano interessate da temperature gelide (-13,8°C la minima del giorno 6), tanto da far ghiacciare parte della Laguna di Venezia.


cartina cromatica isoberica


mappa delle precipitazioni nevose

Nei giorni seguenti giungevano dai Balcani ulteriori impulsi di aria gelida che rinvigorivano il vortice depressionario e alimentavano senza sosta le nevicate sulle regioni centrali, mentre una sequenza di temporali si abbatteva su quelle meridionali.





Ecco cosa scriveva un attento cronista ricordando un passato non molto lontano:
cartina isobarica della circolazione a Febbraio 1991Era l'anno 1991, esattamente tra il 2 e il 10 Febbraio, quando una poderosa cellula di alta pressione si estese dalla Scandinavia fino alla Russia. … Io vivo a Milano e mi ricordo che in quei giorni nevicava molto fine con temperature di 7 gradi sottozero. Il paesaggio era Siberiano, ghiaccio dappertutto, alberi incrostati di galaverna, adornati di merli neri che risaltavano sullo sfondo bianco.
…Ritornando a quel famoso inverno, il freddo non si limitò solo al nord ma fece la sua parte anche sulle regioni centrali con temperature in Abruzzo di 10 gradi sottozero. Nevicò a Firenze, Pistoia, Roma, Genova, Venezia con 15 cm. Temperature record nel Tarvisiano con 25 gradi sottozero. Purtroppo il gelo fece anche i suoi danni causando difficoltà sull' Autostrada del Sole tra Firenze e Bologna, con code per decine di km, Ferrovie in tilt, caloriferi al massimo con tubature nelle scuole esplose dal freddo”.




cartina cromatica isobarica
Fortunatamente, dopo due settimane di gelo e neve, la situazione meteorologica volgeva ad un graduale ma deciso miglioramento. Infatti, da mercoledì 15 cambiava la circolazione, con l'alta pressione delle Azzorre che puntava verso nord e la discesa di aria Artica verso la catena Alpina.

In tale contesto le nevicate erano confinate a nord dell'arco alpino, mentre venti di Favonio interessavano la Pianura Padana ed una certa instabilità interessava il versante adriatico e, soprattutto, le regioni meridionali.

Seguiva, per alcuni giorni, l'espansione di un promontorio anticiclonico che garantiva condizioni di generale stabilità e favoriva un progressivo aumento delle temperature, che, seppur lentamente, si riportavano nella media del periodo.



mappa delle precipitazioni


Con l'inizio della terza decade, la circolazione atlantica faceva affluire verso la Penisola un nuovo impulso di aria fredda che, entrando dalla porta della bora, attivava un vortice depressionario sulla Sardegna.

Seguiva una nuova fase instabile con modesti fenomeni al centro nord (dove si registrava una crescente carenza di precipitazioni), mentre rovesci e temporali interessavano le regioni meridionali e la Sicilia (2m di neve sull'Etna).




mappa cromatica isobarica che mostra l'espansione dell'anticiclone delle Azzorre

Il mese di Febbraio che aveva fatto battere i denti a tutti gli Europei e sommerso con metri di neve diverse regioni della Penisola, si congedava con un primo assaggio di Primavera.

Infatti, l'alta pressione delle Azzorre si espandeva sul bacino del Mediterraneo assicurando tempo stabile e soleggiato con temperature particolarmente miti per la stagione, mentre andava a vuoto il tentativo delle correnti fredde Balcaniche che, sul finire del mese, sfioravano marginalmente la fascia adriatica.



Osservazioni e misure
NUVOLOSITÀ INSOLAZIONE in % PIOGGIA in mm/mq NEVE
gg. sereni gg. variabili gg. coperti media mese media dal 1991 diff. mm mese media dal 1984 media 1959-1983 cm mese media dal 1980 gg. con neve
15 9 5 40,7 45,6 -4,9% 6,8 69,1 89,0 7,5 3,1 3
FEBBRAIO '12 : Incremento/deficit pluviometrico dal 01.12.2011 al 29.02.2012 = -183,1 mm/mq
TEMPERATURA in °C
media mese media dal 1984 media 1959-1983 max mese g.no max storica anno min mese g.no min. storica anno
1,38 4,24 3,72 25,2 25 25,0 2012 -13,8 6 -13,8 2012

In Dicembre e Gennaio, la stagione invernale 2011/2012 era partita in sordina e da più parti si lamentava una stagione con poco freddo e totale assenza di neve a sud delle Alpi. Infatti, i vari fronti atlantici in transito da nord-ovest verso sud-est, si infrangevano contro la barriera alpina ed interessavano marginalmente la fascia adriatica e le regioni meridionali.
Ma "generale inverno" aveva conservato una sorpresa spettacolare per la prima metà di Febbraio; infatti, correnti siberiane invadevano tutta l'Europa facendo crollare le temperature di diverse decine di gradi al di sotto dello zero (-35°C) in Ucraina, (-25/30°C) in Polonia e Germania, - 15,9°C a Malpensa, -13,8°C a Brebbia. Il flusso freddo attivava un vortice depressionario sulle regioni centrali che stazionava per diversi giorni e generava copiose precipitazioni nevose che in alcune zone raggiungevano i 3m di altezza con gravi disagi per la circolazione di mezzi e merci. Il mese di Febbraio, dunque, si caratterizzava per il gran freddo che, a memoria d'uomo, non trovava riscontro in un passato non molto lontano, ma anche per una chiusura inaspettata; infatti, negli ultimi giorni del mese, complice l'espansione verso est dell'anticiclone delle Azzorre, il tempo si stabilizzava e le temperature superavano di oltre 5°C la media del periodo, offrendo un gradito assaggio di primavera.

La temperatura media stagionale risultatava di 2,72°C (3,32°C la media pluriennale), mentre le precipitazioni si attestavano su 183,1 mm/mq (-77% rispetto alla media pluriennale).