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Statistiche meteorologiche 2010 : NOVEMBRE

cartina cromatica che mostra il vortice atlantico in discesa verso l'Europa centrale
La profonda depressione giunta sul Mediterraneo sul finire di Ottobre produceva effetti devastanti nei primi giorni di Novembre con piogge intense e diffuse su gran parte delle regioni e copiose nevicate su Alpi e Appennino fino a 1400 metri di quota.

Lunedì 1° novembre gran parte della Penisola si trovava sotto una spessa coltre di nubi ed era funestata da precipitazioni estese e torrenziali che mettevano in ginocchio la provincia di Massa Carrara,  il Vicentino e, a seguire, la Calabria; frane, smottamenti, esondazioni, e alcune vittime civili, facevano intervenire l'Esercito e squadre di Volontari a sostegno della Protezione Civile.

 “…stiamo vivendo un periodo abbastanza dinamico, l'alta pressione e le depressioni si alternano sulla nostra Penisola ad intervalli molto regolari” – scriveva E. Buonaguidi - … per ora andremo avanti con temperature accettabili per la stagione. Una stagione che sta rispecchiando i canoni autunnali senza strappi vistosi”.


mappa delle precipitazioni in Italia
Dopo una brevissima pausa, a distanza di appena una settimana, la Penisola era investita da una profonda depressione in arrivo dalla Francia a cui si accompagnava ad un intenso peggioramento delle condizioni meteo e la diminuzione delle temperature.

Il brusco e profondo vuoto pressorio (955 hPa) creava un situazione di allarme per molte zone del Paese a causa delle forti mareggiate che colpivano le coste tirreniche e le intense precipitazioni che interessavano la Campania e il nord est. La quota neve scendeva fino a 1000 metri (2 cm a Campo dei Fiori).

Nei giorni seguenti la depressione scendeva lentamente verso sud-est fino a raggiungere la Tunisia per poi transitare verso est.



cartina isobarica che evidenzia la depressione in arrivo dalle BaleariSeguiva una breve fase anticiclonica stabile e mite fino al termine della seconda settimana. Ma, già il lunedì successivo, si faceva strada da ovest una nuova circolazione depressionaria con annessa perturbazione atlantica  che produceva fenomeni intensi e diffusi (la quota neve che si abbassava fino a 1400-1500 metri sulle Alpi e 1700m sull'Appennino settentrionale), mentre le temperature registravano una lieve diminuzione.

Ancora una breve intervallo con un timido sole che sembrava scomparso dai cieli della Lombardia e, sul finire della seconda decade, la Penisola era interessata dall'ennesima perturbazione atlantica autunnale.

Infatti, un'impennata dell'anticiclone azzorriano verso il nord Europa, determinava la discesa di aria polare marittima inserita in un sistema depressionario con  un  un minimo che si posizionava tra sabato 20 e domenica 21 sulle coste francesi.

In tale contesto, si attivava il richiamo di intense correnti umide sciroccali verso la catena alpina con piogge estese e continue (una intensa grandinata interessava l’isola di Capri) che interessavano domenica 21 novembre (per la 9° domenica consecutiva) le regioni centro settentrionali, mentre la quota neve scendeva fino a 1200 metri di quota sull'arco alpino.

  Muovendosi in direzione sud-est, nella giornata successiva il vortice attraversava il mar Tirreno ed interessava le regioni centro meridionali, la Sardegna e la Sicilia.
 
cartina cromatica che mostra il vortice freddo che interesserà gli ultimi giorni di Novembre
Nel corso della settimana insisteva una circolazione depressionaria che interessava maggiormente le regioni centro meridionali, ma già sul finire della stessa si assisteva alla discesa verso l'Europa centrale ed il bacino del Mediterraneo di un impulso freddo di estrazione artica.

Infatti, venerdì 26 si registrava la prima spolverata di neve in pianura e, a seguire, persistendo il flusso freddo, la seconda nevicata di novembre (28/11) interessava gran parte delle regioni settentrionali (6 cm a Varese e 25 cm a Campo dei Fiori).

Non se la passavano meglio gli altri Paesi europei: freddo polare in Gran Bretagna e oltre 40 cm di neve in Germania e Polonia.



Osservazioni e misure
NUVOLOSITÀ INSOLAZIONE in % PIOGGIA in mm/mq Nebbia
gg. sereni gg. variabili gg. coperti media mese media dal 1991 diff. mm mese media dal 1984 media 1959- 1983 gg. media dal 1980 diff.
8 7 15 20,0   33,5 -13,5% 279,6 157,6 175,0 5 7,6 -2,6
NOVEMBRE '10 : Incremento/deficit pluviometrico dal 01.12.2009 al 30.11.2010 = +364,0 mm/mq
TEMPERATURA in °C
media mese media dal 1984 diff. max mese g.no max storica anno min mese g.no min. storica anno
7,83 7,11 +0,72 19,0 3 22,0 2001 - 3,0 27 -7,6 1998
i caldi colori dell'autunnoUna stagione autunnale "110 e lode" (si diceva da più parti); infatti, l'autunno 2010 ha rispecchiato in pieno la stagione più volte raccontata dai nostri nonni, che affrontavano sicuramente con una certa nostalgia, ma senza lamentarsi più di tanto.
I caldi colori autunnali sono esplosi in tutto il loro splendore, le temperature sono rimaste abbastanza miti e la continua circolazione atlantica ha assicurato alla nostra Penisola il carico di precipitazioni che normalmente l'autunno riserva a queste latitudini.
I fiumi e i torrenti in piena o l'esondazione di qualche corso d'acqua è stato sempre un fenomeno abbastanza naturale e gli interventi di contenimento erano previsti per tempo, senza sfociare nelle catastrofi e vittime civili causate da incuria o uso improprio del territorio.
La temperatura media stagionale ha registrato un incremento di oltre 1°C, andamento che ha caratterizzato settembre (+1,7°C), ottobre (+0,2°C) e novembre (+1,4°C); le precipitazioni sono risultate inferiori alla media del periodo (-11%) e si sono concentrate nella seconda decade di settembre, con l'arrivo del primo vortice freddo della stagione, nella prima settimana e ultimi giorni di novembre e in due episodi di ottobre. Come era già accaduto per la stagione estiva, sul bacino del Mediterraneo ha dominato per lunghi periodi l'anticiclone nord-africano e diverse perturbazioni atlantiche si sono dissolte prima di abbordare l'arco alpino.



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