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Statistiche meteorologiche 2009 : FEBBRAIO

Complice una spinta verso nord dell'Anticiclone delle Azzorre, con una mossa a sorpresa, nei primi giorni di Febbraio il "generale Inverno" riportava la neve su tutto il centro-nord; infatti, dalla gelida Russia irrompeva verso il bacino del Mediterraneo un fiume di aria fredda che andava a scontrarsi con una circolazione umida e temperata ad ovest della nostra Penisola; la sovrapposizione delle due masse d'aria generava precipitazioni nevose sulle regioni settentrionali, Emilia Romagna e zone interne della Toscana.

cartina barica che mostra il vortice siberiano in arrivo sul Mediterraneo
mappa delle precipitazioni nevose sulle regioni nord occidentali


(Carta barica in quota tra lunedì e martedì 3 Febbraio: situazione esplosiva, con aria fredda Siberiana e aria calda Mediterranea che genera precipitazioni nevose al Centro/nord – mappa delle precipitazioni nevose sulle regioni nord occidentali
.

L'alleanza tra le correnti fredde siberiane e la zona depressionaria atlantica che avrebbe assicurato copiose nevicate sul centro-nord, sfumava in meno di 48 ore.

Infatti, l'Atlantico, dopo aver ingannato il grande freddo, nei primi due giorni del mese, sferrava un attacco verso est riuscendo ad impedire alle "truppe fredde" di invadere l'Italia e costringendole a deviare verso l'Europa centrale.

cartina cromatica barica che evidenzia la discesa del vortice ciclonico atlantico

Seguiva, così, una circolazione da ovest e in essa si inseriva un secondo vortice ciclonico che, scendendo dalla valle del Rodano, attivava una profonda depressione sul Golfo Ligure e sommergeva di pioggia tutta la Penisola con ulteriori e copiosi apporti nevosi su Alpi e Appennino.


Abbiamo analizzato più volte questo inverno 2009, un inverno d'altri tempi con le nostre regioni centro meridionali alle prese con temperature superiori alle medie mentre il nord costantemente alle prese con freddo e generose nevicate anche in pianura”, scriveva il meteorologo E. Buonaguidi.




mappa delle precipitazioni al centro sudDopo il transito dell'ultima perturbazione atlantica, con l'inizio della seconda decade, si assisteva ad un graduale cambio di circolazione: il "generale inverno" decideva di lasciare il suo segno anche sulle regioni centro meridionali.

Infatti, la spinta verso nord dell'anticiclone delle Azzorre, attivava la discesa di gelide correnti settentrionali nel cui corridoio si inserivano diversi fronti gelidi che andavano ad alimentare una depressione sul Mediterraneo centro meridionale.

Pertanto, mentre le regioni settentrionali riscoprivano cieli sereni, grazie ai venti da nord, le regioni meridionali erano spazzate da forti raffiche di vento e da copiose nevicate che scendevano fin sulla costa tra bassa Romagna e Puglia.

L'apice del maltempo si raggiungeva nella giornata di mercoledì 18, ma la circolazione da nord con nuovi impulsi freddi sul medio e basso adriatico continuava anche nella terza decade.

“Mancava il freddo e la neve al meridione per rendere stupendo questa stagione invernale;– scriveva il meteorologo E. Buonaguidi - eccoci accontentati, il nostro Generale Inverno non ha voluto risparmiare nessuna regione ed anche se un po’ in ritardo anche le nostre regioni centro meridionali stanno avendo la loro razione di neve. Il nord per ora si riposa con un bel sole che rende spettacolari i paesaggi delle nostre Alpi”.

cartina cromatica che evidenzia il promontorio azzorriano sull'Europa


Sul finire del mese, l'alta pressione delle Azzorre "umiliata e derisa da un inverno da record",  si spingeva gradualmente verso est, portando un assaggio di primavera anche sull’Italia.


Infatti, anche se molto lentamente, le gelide temperature notturne (fino a -6°C) lasciavano il posto a valori sopra lo zero e, grazie all'insolazione diurna le massime superavano i 15°C.  L'anticiclone delle Azzorre dava il meglio di sé sabato 28, con tempo sereno e soleggiato.




Osservazioni e misure
NUVOLOSITÀ INSOLAZIONE in % PIOGGIA in mm/mq NEVE
gg. sereni gg. variabili gg. coperti media mese media dal 1991 diff. mm mese media 1984-2008 media 1959-1983 cm mese media dal 1980 gg. con neve
17 5 6 47,7 46,9 +0,8% 202 59,8 89 8 3,4 2
FEBBRAIO '09 : Incremento/deficit pluviometrico dal 01.12.2008 al 28.02.2009 = +267,8 mm/mq
TEMPERATURA in °C
media mese media dal 1984 media 1959-1983 max mese g.no max storica anno min mese g.no min. storica anno
4,74 4,17 3,72 18,0 27 22,8 1990 -6,2 19 -10,0 1991

"Come riconosciuto da più parti, la stagione invernale 2009 ha manifestato le sue specifiche peculiarità, recuperando aspetti che sembravano d'altri tempi, come le copiose nevicate. Infatti, ciascuno dei tre i mesi ha assicurato la sua razione di neve, anche a bassa quota.

Il primo flusso di aria artica investiva l'Italia nella prima settimana di dicembre, imbiancando gran parte della Pianura Padana e ad esso se ne associavano altri fino a metà della seconda decade. Seguiva un periodo di stabilità atmosferica, mentre a cavallo tra Natale e S. Stefano irrompeva nel bacino del Mediterraneo un vortice siberiano che faceva crollare le temperature e riportava la neve in pianura.

Un vortice proveniente dalla Francia imbiancava nuovamente la Pianura Padana nella notte di S. Silvestro, mentre copiose nevicate seguivano il vortice siberiano che irrompeva sulla Penisola nella giornata dell'Epifania. Con l'espansione verso nord dell'anticiclone delle Azzorre, nella seconda metà di gennaio, si attivava una circolazione da est con tempo stabile, ma freddo e nebbioso nella prima parte della mattinata.

Gli apporti nevosi, copiosi e preziosi per Alpi e Appennini si ripetevano durante il mese si febbraio. Ad inizio mese un vortice siberiano riportava la neve sulla Pianura Padana, mentre nella seconda parte del mese un intenso flusso artico investiva le regioni centro meridionali con nevicate che scendevano fin sulle coste pugliesi.

La temperatura media stagionale è risultata di 3 °C (-0,3°C inferiore alla media pluriennale), mentre le precipitazioni si sono attestate su 486,1 mm/mq (+123% rispetto alla media pluriennale).