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Statistiche meteorologiche 2007 : APRILE

flusso da Sud attivato da un'area depressionaria sulla penisola Iberica
I primi giorni di Aprile si caratterizzavano per una spiccata instabilità al Nord e parte del Centro, (segnatamente Toscana e Umbria), complice una zona depressionaria posizionata sulla penisola Iberica, che attivava correnti umide verso la nostra Penisola.


I fenomeni che interessavano il Varesotto risultavano, però,di modesta entità: appena 7,8 mm di pioggia in quattro giorni.






Azzerato lo spauracchio freddo che qualcuno prevedeva per la settimana Santa, gradualmente la circolazione depressionaria perdeva vigore, favorendo un aumento della pressione che riportava condizioni di stabilità su gran parte delle regioni, l'anticiclone sub tropicale domina sul Mediterraneo oltre ad un graduale aumento delle temperature; infatti, la giornata di Pasqua e ancor più quelle successive, erano caratterizzate da cielo sereno su gran parte della Penisola con sole e temperature miti.


 Le infiltrazioni di aria fresca lungo il  bordo orientale dell'alta pressione centrata sulle Isole Britanniche, generava qualche annuvolamento pomeridiano sulle Alpi, dorsale appenninica centro meridionale e zone interne della Sardegna, ma con fenomeni del tutti irrilevanti. (Cartina barica della settimana di  Pasqua).

la goccia fredda sulla penisola Iberica fa sperare le piogge primaveriliLa grave carenza di precipitazioni induceva a chiedersi se tale situazione avrebbe insistito a medio o lungo termine o se sarebbe intervenuta una qualche benevola depressione atlantica a portare un po' di pioggia sulle assetate regioni della Pianura Padana.
Nel frattempo, vista la situazione idrica sempre più carente (alcuni paesi del Trentino lamentavano carenza di acqua potabile), il Ministro dell'Ambiente avviava una raccolta dati su tutto il territorio nazionale per individuare la situazione dei vari Comuni.

Progressivamente l'alta pressione atlantica trasferiva i suoi massimi dall'Irlanda all'Europa centrale e veniva rinvigorita dalla componente sub tropicale. Nel corso della seconda decade, il vortice ciclonico in evoluzione tra l’Iberia ed il Marocco, a cui qualcuno aveva associato le prime piogge primaverili, veniva schiacciato verso Sud dal colosso anticiclonico e, ancora una volta, lasciava a secco il N-Italia. Si accentuava, così, il problema siccità; in Valle d'Aosta la misura del manto nevoso oltre i 2000m registrava il minimo storico: da 2,7 a 3,2 m contro una media di 4m.
“Ormai tutti sanno, - scriveva il meteorologo E. Buonaguidi - che il grande spauracchio per la nostra Penisola, è rappresentato dall'anticiclone sub tropicale, che dalla famosa estate 2003, è divenuto una vera mina vagante per il nostro equilibrio climatico”.

l'anticiclone Atlantico invade l'Europa un fronte freddo, in discesa dalla Norvegia, apporta una certa variabilità sul TrivenetoNei giorni seguenti il quadro europeo non subiva sostanziali variazioni: una robusta figura anticiclonica estesa dal Mar Baltico all'Italia e ai Balcani, favoriva condizioni climatiche che, col passare dei giorni, assumevano connotati estivi; infatti, le temperature massime si portavano al di sopra dei 25°C (27,8°C il giorno 14 e 30°C il giorno 24). Come era già accaduto per altre piante, anche le robinie e il sambuco anticipavano la fioritura di oltre un mese. 

A più riprese, il settore orientale dell'anticiclone veniva eroso da discese fredde da Nord-Ovest, dirette verso i Balcani, ma le infiltrazioni di aria fresca davano vita a sporadici fenomeni di lieve instabilità che interessavano marginalmente le regioni orientali. 
Scriveva il meteorologo: “ Se tutto procedesse nelle regole della natura, l'editoriale di oggi inizierebbe così: la nostra penisola è ostaggio di una profonda depressione, favorevole alla formazione di nuvolosità compatta e precipitazioni sparse su tutte le regioni, con temperature di qualche grado sotto la norma del periodo, niente di anomalo, la primavera è da sempre la stagione principe per le precipitazioni.
Purtroppo la realtà è ben diversa, dopo un autunno ed un inverno a dir poco anomalo, ecco che il mese di aprile ci sta regalando un  proseguo siccitoso, con l'alta pressione che da diversi giorni regna incontrastata sulla nostra penisola, con precipitazioni del tutto assenti, se non in rari casi, e temperature di parecchi gradi sopra la media; uno scenario preoccupante".

l'anticiclone Atlantico e sub-tropicale riconquistano stabilmente l'Europa carta delle temperature al suolo nel corso della terza decade del mese di Aprile


Fino a fine mese le temperature registravano livelli superiori alla media del periodo e, col passare dei giorni, si faceva sempre più critico il problema "siccità". Il lento e inesorabile abbassamento del livello di laghi e fiumi (-1,5m il livello del Verbano dall'inizio dell'anno e -50cm il livello del Garda rispetto alla media degli ultimi 50 anni, mentre il 24 Aprile, il Po dimezzava la portata media), induceva il Consiglio dei Ministri a convocare un tavolo tecnico di concertazione per affrontare un problema che poteva diventare un'emergenza generalizzata soprattutto a Nord della Penisola.

A tal proposito, il meteorologo scriveva : “Per prima cosa finiamo di parlare di emergenza, ormai non la consideriamo tale, ormai è da tre-quattro anni che viviamo a contatto con eventi estremi, inverni siccitosi e stagioni estive carenti a livello precipitativi, quindi eliminiamo l’eccezionalità e parliamo di consuetudine”.


Osservazioni e misure
NUVOLOSITÀ INSOLAZIONE in % PIOGGIA in mm/mq Temporali
gg. sereni gg. variabili gg. coperti media mese media 17 anni diff. mm mese media 20 anni diff. n. eventi mese media 20 anni diff.
15 12 3 54,1 39,2 +14,9 7,8 161,7 -95% 0 1,8 -1,8
APRILE '07 : Incremento/deficit pluviometrico dal 01.12.2006 al 30.04.2007 = -158,4 mm/mq
TEMPERATURA in °C
media mese media 20anni diff. max mese g.no max storica anno min mese g.no min. storica anno
17,9 12,7 +5,2 29,2 24 27,8 2000/04 1,0 8 -3,5 2003

Dagli annuali dell'Osservatorio di Fisica Terrestre di Venegono si ricava che il mese di Aprile è stato avaro di pioggia nel: 1938 (18,4 mm/mq), 1946 (27,2 mm/mq), 1955 (0 mm/mq), 1965 (16,2 mm/mq), 1980 (1,6 mm/mq) e 1982 (19 mm/mq), a fronte di una media pluriennale di 133,7 mm/mq.


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