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Statistiche meteorologiche 2007 : AGOSTO

Dopo le freschi correnti atlantiche che sul finire del mese avevano immagine meteosat dell'Italiamitigato la grande calura di Luglio, con l'inizio di Agosto, una saccatura del ciclone islandese portava qualche temporale sulle Alpi, ma le significative precipitazioni necessarie a consentire il recupero delle risorse idriche di tutta la Penisola, risultavano purtroppo lontane; infatti, ben presto l'anticiclone delle Azzorre si estendeva sull'Europa centro-occidentale e sul Mediterraneo garantendo tempo stabile e soleggiato per alcuni giorni, mentre correnti in quota da N/NW portavano aria fresca rendendo il clima meno afoso e caldo.



"Le nostre regioni centro meridionali, - diceva il meteorologo - ormai sono in emergenza idrica, in molte regioni è da più di un mese che non piove, a causa della continua presenza dell'anticiclone sub tropicale. Ma non solo, dopo una parentesi positiva, anche il nord Italia, sta ripiombando in piena crisi idrica. E così eccoci qua a scrutare i vari modelli matematici, alla spasmodica ricerca di una possibile soluzione, anche a rischio di attirarci le antipatie di chi si trova in vacanza e di pioggia non ne vorrebbe proprio sentir parlare".

cartina con isobare e fronti



L'anticiclone delle Azzorre, però, manifestava uno stato di fiacchezza meteorologica, e non riusciva ad impossessarsi in maniera decisa del Mediterraneo, sicché lasciava "aperta" la strada alle perturbazioni atlantiche, che, complice anche una depressione semipermanente sulle isole Britanniche, consentiva una discesa di aria fredda verso il golfo di Guascogna e la penisola Iberica con attivazione di un fronte temporalesco che, sul finire della prima decade, interessava il Centro-Nord.


cartina cromatica delle temperature dell'8 agosto



Situazione barica a 5000 m di mercoledì 8 agosto: correnti orientali al suolo e depressione fredda in quota sull'Europa settentrionale generano un tempo dinamico con una fase instabile al centro/nord.


Come per i precedenti mesi di agosto 2005 e agosto 2006, nella prima decade, l'espansione verso Nord dell'anticiclone delle Azzorre, favoriva la discesa di correnti fredde dall'Europa settentrionale che attivavano fronti temporaleschi con una decisa diminuzione delle temperature.

cartina cromatica delle temperature dell'11 agostoSul finire della prima decade,il fronte annesso alla depressione in quota, provocava una fase di tempo perturbato al Nord, più consistente su Liguria, dove si verificavano allagamenti e disservizi ferroviari. Successivamente, scivolava al centro-sud, interessando direttamente le regioni centrali con temporali maggiormente distribuiti sulla dorsale appenninica e regioni interne ma con sconfinamento anche sui litorali, più segnatamente su quello adriatico.

Cartina barica a 5000 m di sabato 11 Agosto: ancora presente la goccia fredda in quota che porta instabilità più diretta al centro-sud, soprattutto sui settori adriatici e marginalmente anche sui settori Nord-orientali.

Un temporaneo cuneo anticiclonico riportava il sole sulle regioni occidentali, con una lieve ripresa delle temperature, anche se ancora al di sotto delle medie del periodo e con valori che difficilmente raggiungevano i 30°C.
Nei giorni successivi, correnti atlantiche davano luogo ad un graduale aumento dell'instabilità pomeridiana, soprattutto sui rilievi e in estensione alle zone di pianura.
" …la nostra Penisola – diceva il meteorologo Santagostini - si trova "tagliata" un due, il nord alle prese con correnti fresche Atlantiche, il centro sud protetto dall'anticiclone. Un tipo di circolazione già riscontrata negli ultimi anni, nel mese di agosto".


cartina cromatica che evidenzia la discesa di latitudine di un fronte freddo
Sul finire della seconda decade si assisteva a un netto cambiamento delle condizioni atmosferiche a Nord con discesa verso l'Europa centrale di una saccatura di aria fredda. Tutto ciò era causato dell'estensione verso latitudini nordiche dell'anticiclone delle Azzorre che faceva scivolare sul suo lato destro un ramo freddo e ben strutturato; esso fissava la sua sede sulla Francia meridionale. Ne seguiva un sensibile peggioramento del tempo con temporali di forte intensità, piogge diffuse, neve intorno ai 2000 metri e netto calo delle temperature, che si portavano su valori inferiori (-9,7°C) alle medie del periodo.


La saccatura persisteva sull'Europa centrale per diversi giorni, fino al suo colmamento, per via del "ponte" anticiclonico formatosi sulla Scandinavia che univa l'alta pressione delle Azzorre con quella artico-russa (fenomeno tipico della stagione invernale).



cartina cromatica che evidenzia il "ponte" tra due promontori anticiclonici
Il meridione peninsulare vedeva solo nuvolosità sparsa ma sterile; la Calabria e la Sicilia, Puglia e Sardegna meridionale vivevano giornate soleggiate e pienamente estive.


mappa delle precipitazioni














cartina cromatica che evidenzia l'espansione dell'anticiclone delle Azzorre sull'Europa
Seguiva un graduale aumento della pressione atmosferica con espansione dell'anticiclone Atlantico verso le nostre regioni settentrionali e l'Europa centrale. Al Centro-Sud si sommava il contributo dell'anticiclone sub-tropicale, che attivava una progressiva corrente sciroccale con una nuova impennata delle temperature ed estesa propagazione di vasti incendi della macchia mediterranea in Sicilia, regioni meridionali, Grecia, Romania, e.. fino alla Siberia.


L'ultima settimana di Agosto si caratterizzava per una nuova fase perturbata lungo la fascia alpina, mentre si accentuava il caldo afoso al Sud che, complici le correnti sciroccali, alimentava incendi di vaste proporzioni.


mappa delle precipitazioni




Le correnti fresche settentrionali, invece, favorivano la formazione di cellule temporalesche sulle regioni alpine e sulla fascia padana, coinvolgendo con fenomeni di forte intensità la Lombardia, segnatamente le province di Bergamo e Brescia, colpite da trombe d'aria e grandinate, mentre forti precipitazioni interessavano anche la Liguria e la Toscana.








Osservazioni e misure
NUVOLOSITÀ INSOLAZIONE in % PIOGGIA in mm/mq Temporali
gg. sereni gg. variabili gg. coperti media mese media 17 anni diff. mm mese media 24anni diff. n. eventi mese media 20 anni diff.
15 9 7 47,9 56,9 -9% 303,2 141,5 +114% 10 5,9 +4,1
AGOSTO '07 : Incremento/deficit pluviometrico dal 01.12.2006 al 31.08.2007 = -50,2 mm/mq
TEMPERATURA in °C
media mese media 24 anni diff. max mese g.no max storica anno min mese g.no min. storica anno
22,5 23,4 -0,84 32,2 3 37,5 2003 12,4 21/22 6,5 1995

Il bilancio dell'estate 2007, presentata da numerosi esperti come la "lunga estate calda", capace di annientare quella del 2003, almeno per il Nord non è stata così. Infatti, dopo quella di maggio, si sono susseguite tre fasi di caldo intenso (della durata di una decina di giorni ciascuna), tutte favorite dall'espandersi verso Nord dell'anticiclone Africano. Le regioni che hanno subito maggiori conseguenze sono state sicuramente quelle centro-meridionali, con temperature che in alcune zone hanno superato i 45°C e numerosi roghi hanno distrutto estese aree di macchia mediterranea; al contrario, il nord Italia insieme all'Europa centrale è stato maggiormente interessato dalle correnti fresche atlantiche, che hanno assicurato anche una discreta quantità di pioggia.

"Qualcuno potrà affermare: ma allora i 45° raggiunti in molte località del sud? La risposta è abbastanza semplice, - diceva il meteorologo E. Buonaguidi - da sempre le nostre regioni meridionali nei mesi di luglio ed agosto hanno raggiunto valori elevati, vuoi per la latitudine, vuoi per la vicinanza all'Africa che favorisce una maggiore influenza dell'anticiclone nord Africano, quindi non c'è da stupirsi per il caldo.
Ed anche i temporali che hanno interessato il nord Italia, sono del tutto normali nel mese di agosto, mese in cui le correnti settentrionali iniziano a scendere di latitudine."


Con riferimento ad alcuni elementi climatici, sia la temperatura media (+0,5°C) che le precipitazioni (+30%) hanno registrato un incremento rispetto alla media pluriennale.


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